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Smart working e Covid 19 il punto della situazione in Italia e in eGlue

Pubblicato il 17 marzo 2020

L’emergenza Covid 19 ha reso necessarie misure inedite in tutta Italia per contenere il contagio e tentare di lasciarci la situazione critica alle spalle il prima possibile. Per aiutare le operazioni di contenimento e impedire di mettere in pericolo i suoi dipendenti e le loro famiglie, eGlue ha optato per l’implementazione dello smart working. Così gran parte dei suoi team si è unita al milione di lavoratori agili in tutto il Nord Italia.

 

Secondo una ricerca dell’Osservatorio Smart Working della School of Management del Politecnico di Milano, il 2019 ha visto un’impennata del telelavoro in Italia, con una crescita del 20% rispetto all’anno precedente e circa 570 mila lavoratori da remoto. Sempre secondo la stessa ricerca, il 60% delle aziende medio-grandi oggi permette ai propri dipendenti il lavoro autogestito fuori dall’ufficio, dati non eguagliati quando si parla di piccole imprese per via di un timore ancora presente nella classe manageriale, che tende a vedere il telelavoro come una scappatoia per i dipendenti pigri e svogliati.

 

Quindi, tolta quest’ultima categoria, ne è passata di acqua sotto i ponti rispetto alla situazione del lavoro agile di dieci anni fa, quando Jason Fried – fondatore e CEO di Freedcamp – scriveva nella sua Bibbia dello smart working “Remote – Office not required” questo:

 

“Sareste stupiti di scoprire quanta qualità il pensiero collettivo possa creare usando due semplici strumenti: una connessione vocale e uno schermo condiviso”.

 

Oggi stupiti non lo siamo più così tanto; anzi, al contrario, tra paesi che si avviano alla settimana lavorativa di quattro giorni e team di lavoro diffusi, molte sono le aziende consapevoli di quanto l’autogestione dei lavoratori possa essere cruciale per la loro felicità, e quindi per produttività e creatività. Tuttavia, nonostante i dati che parlano di un indice di soddisfazione dei lavoratori da remoto del 76% rispetto al 55% dei dipendenti in sede, di un maggiore senso di appartenenza ai progetti e un rapporto migliore con i superiori, e nonostante la legge sul Lavoro Agile, per molte aziende si è spesso trattato di uno esperimento da rimandare.

 

Smart working e Covid 19

 

Sino a due settimane fa, quando l’inizio dell’epidemia che sta costringendo il paese alla chiusura totale ha portato con sé la necessità di isolamento e di limitazione dei contatti, e quindi il discorso relativo allo smart working è tornato tra i trending topic. Il lavoro agile è stato ampiamente implementato, superando velocemente le remore di manager e CEO, facendo di necessità virtù con una sorpresa finale: funziona. E funziona bene.

 

Funziona per i lavoratori, che in questo momento di emergenza sentono di poter e voler fare qualcosa per non bloccare l’economia e il benessere della propria azienda, e possono farlo tramutando le ore passate nel traffico in tempo in famiglia. E funziona anche per le aziende, che recuperano ore di chiusura grazie alla produttività immutata dei lavoratori a casa, che concludono progetti mentre lontani dall’ufficio, impiegando strumenti smart e digitali a disposizione.

 

Come sta andando in eGlue?

 

Appena è stato chiaro che la situazione contagi stava diventando difficile e avrebbe messo in pericolo i nostri dipendenti, anche eGlue ha effettuato il passaggio allo smart working: ad oggi, già da circa due settimane il 65% del nostro personale porta avanti da casa i progetti, l’assistenza e la ricerca al servizio dei clienti. È senza dubbio una situazione nuova, ma la stiamo affrontando nel migliore dei modi, con un outcome decisamente positivo. Anche se in realtà non siamo del tutto nuovi allo smart working: parte del nostro team da tempo lavora in modalità diffusa e internazionale appoggiandosi a strumenti, tecniche e metodologie dello smart working.

 

Cosa accadrà in futuro?

 

Al momento non conosciamo la durata della situazione critica legata al Covid 19, e per conseguenza quanto a lungo vi sarà necessità di protrarre l’impiego del lavoro da remoto per i dipendenti delle aziende di tutta Italia. A prescindere da tempi e durate, quel che è interessante tenere in considerazione è che questa sperimentazione sul campo cambierà per sempre il modo in cui consideriamo il lavoro in ufficio, fornendo a dipendenti e manager dati sufficienti per comprendere successi e criticità di questa metodologia. 

 

Quel che è certo è che nella situazione più difficile che molti di noi abbiano vissuto, lo smart working sta mostrando opportunità inedite. E si sa, dove ci sono le opportunità c’è progresso ed è lì che noi vogliamo arrivare, tutti insieme.

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